Principi attivi
100 g di soluzione contengono Principio attivo: acido tricloroacetico 50 g Per elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Eccipienti
Acqua depurata
Indicazioni terapeutiche
Lacido tricloroacetico è utilizzato per il trattamento di verruche.
Controindicazioni/Effetti indesiderati
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti e a sostanze strettamente correlate dal punto di vista chimico.
Posologia
Applicare sulla parte interessata della cute, utilizzando un bastoncino ricoperto di cotone. Occorre usare particolare cautela per evitare il contatto con le zone circostanti allarea trattata, che devono essere opportunamente protette. Non ci sono indicazioni relative alluso di acido tricloroacetico nei bambini.
Conservazione
Conservare nel contenitore ben chiuso e al riparo dalla luce.
Avvertenze
Lacido tricloroacetico è un agente caustico e corrosivo che può causare danni irreversibili. In caso di contatto con gli occhi o la pelle, lavare immediatamente e abbondantemente con acqua corrente. Se necessario consultare il medico. Evitare luso per periodi prolungati sulla stessa zona di pelle. A causa della corrosività del medicinale si possono verificare notevoli ustioni nelle zone di applicazione non controllate. Se applicato con batuffolo di cotone eliminare da questo leccesso di liquido su un materiale assorbente. Poiché lacido tricloroacetico è fortemente caustico e corrosivo, è necessario usare la massima cautela nellapplicazione, evitando di inalare il medicinale e il suo contatto con occhi, mucose e cute integra. Non miscelare con basi forti, alcoolati o ammine (vedere paragrafo 4.5 e paragrafo 6.2). Occorre particolare cautela nel somministrare acido tricloroacetico in donne in gravidanza e durante lallattamento (vedere paragrafo 4.6).
Interazioni
Non usare con basi forti, alcoolati e ammine perché si può sviluppare un forte calore.
Effetti indesiderati
Di seguito sono riportati gli effetti indesiderati dellacido tricloroacetico secondo la classificazione sistemica organica MedDRA. Non sono disponibili dati sufficienti per stabilire la frequenza dei singoli effetti elencati. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione A causa della corrosività del medicinale si possono verificare notevoli ustioni nelle zone di applicazione.
Sovradosaggio
Leccessiva applicazione del medicinale può provocare gravi ustioni. Esposizione acuta Lingestione accidentale può provocare irritazione e corrosione gastrointestinale, con forti dolori alla bocca, gola e addome, vomito violento, ematemesi e diarrea. Uninalazione acuta può causare tosse, soffocamento, capogiri e debolezza seguiti da dispnea, edema polmonare, espettorato schiumoso, cianosi, ipotensione, tachicardia e aumento dei globuli rossi e dellematocrito. Esposizione cronica Linalazione cronica può causare erosione dello smalto dentale, necrosi della mandibola, irritazione bronchiale, tosse cronica, attacchi frequenti di polmonite e disturbi gastrointestinali. La formazione e laccumulo di acido tricloroacetico può causare lencefalopatia da solvente riscontrata in alcuni pazienti esposti cronicamente al tricloroetilene.
Gravidanza e allattamento
Gravidanza Non vi sono dati adeguati riguardanti luso dellacido tricloroacetico in donne in gravidanza. Il rischio potenziale per luomo non è noto. Se utilizzato secondo le modalità duso, il medicinale viene assorbito in modo trascurabile e quindi non determina effetti sistemici. Studi condotti su animali, in cui è stato somministrato acido tricloroacetico per via orale, hanno evidenziato una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). Pertanto, è necessario usare cautela nel prescrivere il medicinale a donne in stato di gravidanza. Allattamento Non sono disponibili dati sullutilizzo dellacido tricloroacetico durante lallattamento e non è noto se tale principio attivo venga escreto nel latte materno. Tuttavia, poiché lassorbimento del farmaco può ritenersi trascurabile, è molto improbabile che quantità rilevanti raggiungano il latte materno. È necessario usare cautela nel prescrivere il medicinale durante lallattamento.