I pidocchi sono piccoli insetti parassiti che infestano il cuoio capelluto, in quanto si nutrono di sangue umano che aspirano pungendo la cute, e si concentrano in particolare su nuca, sulla parte superiore del collo e dietro le orecchie. 

Non sono indice di scarsa igiene come si riteneva un tempo: infatti, sembra che la maggiore quantità di sebo presente sulla superficie dei capelli sporchi non consenta ai pidocchi di aderire agevolmente.

I pidocchi possono vivere fino a 30 giorni sulla cute ma, lontano da essa, muoiono dopo poche ore. Sono di dimensioni estremamente ridotte (da uno a quattro millimetri) e depongono uova, chiamate lendini, attaccandole saldamente alla base dei capelli. Le lendini, alla vista, appaiono molto simili alla forfora ma, a differenza di questa, non vanno via facilmente e possono sopravvivere fino a due settimane prima di schiudersi. Un pidocchio adulto può deporre nel corso di un mese da 80 a 300 uova sull’organismo ospite. 

Non volano e la loro trasmissione avviene o per contatto diretto con la testa di persone affette da pediculosi o per contatto indiretto, tramite la condivisione di oggetti come pettini, cappelli, sciarpe, lenzuola ecc. che diventano veicolo dell’infestazione.

I più colpiti dalla pediculosi sono i bambini in età prescolare e scolare, con un picco all’età di 9 anni, e le loro famiglie. 

Il principale sintomo di una pediculosi in atto è l’intenso prurito, che è dovuto ad una reazione irritativa-allergica agli enzimi della saliva del pidocchio. Tale reazione, però, può impiegare giorni o anche settimane per estrinsecarsi per cui, quando si manifesta, l’infestazione può già essere ad uno stadio avanzato ed essere stata trasmessa ad altri individui.

Per prevenire l’insorgere e la diffusione dei pidocchi è importante controllare di frequente il capo dei bambini in età scolare, adoperando guanti mono uso e appositi pettinini a denti stretti. Qualora, poi, si trovasse anche un solo pidocchio, è importante che tutta la famiglia esegua il controllo e, eventualmente, il trattamento disinfestante.

Oggigiorno esistono molteplici prodotti in commercio ad uso topico: creme, gel, schiume e lozioni fra cui scegliere con oculatezza, in base alle specifiche caratteristiche, magari facendosi consigliare dal proprio farmacista di fiducia. In ogni caso le istruzioni d’uso del prodotto vanno seguite scrupolosamente nei tempi e nei metodi di applicazione, per evitare d’incorrere in spiacevoli insuccessi e causare fenomeni di resistenza.

Di norma i trattamenti vanno ripetuti dopo 8 giorni e, nel mentre, bisogna continuare a controllare la testa con il pettine a denti stretti, per rimuovere anche tutte le eventuali lendini rimaste.

Anche l’ambiente circostante va sanificatolavando ad alte temperature asciugamani, lenzuola e abiti e tenendo almeno 48 ore all’aria aperta ciò che non può essere lavato (o chiuso in sacchetti di plastica per almeno due settimane).

In caso d’infestazione vanno avvisati tutti i compagni di scuola, gioco e sport che sono stati a stretto contatto con il bambino, per consentire loro di effettuare il controllo.

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